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GH l’ormone della crescita, cosa è necessario sapere

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L’ormone GH, scoperto nel 1921 da Evans, fu reso famoso da una pubblicazione del 1990 del dottor Daniel Rudman, in cui descriveva per primo i suoi benefici nel rallentare l’invecchiamento degli adulti. Lo studio metteva in evidenza come uomini sani adulti, trattati con GH per sei mesi, potevano diminuire il grasso corporeo del 14,2 %, aumentare la massa muscolare dell’8,8%, incrementare lo spessore cutaneo del 7,1% e la densità ossea dell’1,6%.

Tutti questi dati fecero pensare ad un elisir di lunga vita, ma come sempre le informazioni vanno prese nel contesto generale e non per quello che piace o fa più notizia.

L’Ormone Somatotropo o GH (growth hormone) viene secreto dall’ipofisi, una ghiandola che si trova alla base del cervello. La sua produzione è indotta dalla stimolazione del GHRF o growth hormone releasing factor, sostanza prodotta dall’ipotalamo, uno dei centri nevralgici del nostro sistema nervoso. La maggiore produzione di GH avviene soprattutto durante le fasi profonde del sonno, con oscillazioni assai varie nel corso della giornata, e da poco più di un decennio si è scoperto che è stimolato anche da un altro ormone, la grelina. L’ipotalamo secerne anche la somatostatina, un altro ormone che però agisce inibendo la sintesi dell’ormone della crescita.

L’ormone GH è costituito da una singola catena polipeptidica composta da 191 residui aminoacidici e ha una struttura simile a quella della prolattina (esso infatti è capace di stimolare la produzione di latte dalle ghiandole mammarie).

Ma perché è così importante? Nella fase adolescenziale ha un’incidenza fondamentale sul tessuto osseo, visto che favorisce un aumento dell’assorbimento intestinale di calcio e fosforo (e il corrispondente riassorbimento renale),  con la conseguenza ovvia che la sua assenza può provocare nanismo, mentre un eccesso genera gigantismo. Favorisce anche la maturazione sessuale.

Negli adulti ha una notevole importanza sia per quanto concerne la stimolazione della sintesi delle proteine tramite la produzione di IGF-1 (Insuline-like Growth Factor-1, uno dei fattori di crescita insulino-simili) sia per quanto riguarda l’incremento dei livelli di glicemia, le difese immunitarie, il sonno, le funzioni renali e l’attività di altri ormoni. L’ormone della crescita favorisce anche la mobilizzazione dei lipidi e stimola la lipolisi; incrementa l’ossidazione degli acidi grassi favorendo il dimagrimento e la sintesi di corpi chetonici nei tessuti.

La sua importanza nella qualità della vita dell’uomo ovviamente ha spinto ricercatori, a partire dal suo scopritore Evans, a riprodurlo in laboratorio. Ma sono gravi i rischi legati alla sua somministrazione tanto che nello sport, dato che aumenta la massa corporea e muscolare diminuendo quella grassa, il suo utilizzo è considerato doping; fino al 1986, la somatotropina era ottenuta dal cervello di persone decedute e sono segnalati ben 50 casi di malattia di Creutzfeldt-Jakob (più conosciuto come morbo della mucca pazza), in quanto il virus che la provoca può rimanere latente per molti anni ed essere così trasmesso a chi riceve l’ormone. In seguito è stato riprodotto in laboratorio, ma gli effetti collaterali di una sua assunzione non sono ovviamente stati eliminati. L’acromegalia (ingrossamento delle ossa del massiccio facciale e delle mani), la ritenzione di acqua e di sale con comparsa di edemi, l’aumentata probabilità di diabete sono le conseguenze più gravi. Avvertenze – La somministrazione di ormone della crescita è decisamente sconsigliata (eccezion fatta per i casi patologici in cui l’utilizzo di tale sostanza è necessario) nei soggetti affetti da patologie tumorali e in quelli a rischio, negli adolescenti e nelle persone affette da diabete.

L’organismo normalmente ne produce da 1 a 5 ng/ml al giorno, e ha un massimo nelle prime ore di sonno notturno. Già dopo i diciotto anni la sua secrezione diminuisce e a trent’anni è meno della metà e ogni dieci anni diminuisce di circa il 14%.

L’attività sportiva (soprattutto se anaerobica) mantiene attivi i meccanismi di secrezione dell’ormone della crescita. Non bisogna però ritenere che l’efficienza di tali meccanismi, stimolata dall’attività fisica, alzi (un conto è mantenere e un conto è alzare!) i valori normali di GH; anzi un’abituale attività sportiva produce il rilascio di somatostatina che potrebbe addirittura ridurre i livelli di somatotropina o farli aumentare meno del previsto.

Molti runner sanno che l’attività sportiva aumenta la produzione di ormone della crescita. Purtroppo tanti studi hanno cercato l’effetto sensazionalistico della notizia e si sono concentrati sulla produzione di GH immediatamente dopo uno sforzo di elevata intensità. In effetti tutti sono concordi che i livelli di GH aumentano nettamente dopo una seduta molto intensa, ma ciò ha poco pregio perché ai fini salutistici ciò che conta è la media durante le 24 ore. 

Sulla base di questi principi, il dottor Weltman nel 1992 ha studiato per un anno intero 21 donne normalmente sedentarie, dividendole in due gruppi.  Il primo si allenava con velocità ridotta, mentre il secondo gruppo a velocità superiore. Dopo un anno il primo gruppo mostrava un aumento nella produzione di GH inferiore al 20%, mentre nel secondo gruppo l’aumento era del 100% circa.

I risultati di questi studi sono stati confermati nel tempo, il problema però è nato perché alcuni hanno preferito riportare solo la prima parte dello studio. Poiché l’aumento della produzione del GH è mediato attraverso una maggior sintesi di endorfine e catecolamine e un’inibizione della somatostatina, è passata la notizia che la corsa lenta aumenta la produzione dell’ormone della crescita, grazie al rilascio delle mitiche endorfine.

Questa non è una notizia completamente falsa, ma appunto incompleta. Se partiamo da uno stile di vita sedentario e dopo un anno siamo riusciti a incrementare la produzione di GH solo del 20%, non abbiamo certamente ottenuto un cambiamento di qualità della vita, se pensiamo che se poi abbiamo già praticato un po’ di sport, si abbassa ancora di più questa percentuale! Quello che invece bisognerebbe evidenziare è la seconda parte del lavoro fatto e cioè che c’è bisogno di un’attività fisica intensa, ma non occasionale ed arbitraria. Questo rende il tutto meno poetico, forse si reputa poco fattibile, ed ecco che la notizia si sgonfia.

Ma non è la fatica che deve spaventarci, piuttosto la vita sedentaria, la cattiva alimentazione e la disinformazione

GH l’ormone della crescita, cosa è necessario sapere post tratto dal blog: Benessere da Condividere

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